Nuove regole su rischio e sostenibilità: polizze catastrofali e adeguati assetti

Polizze catastrofali obbligatorie e art. 2086 c.c.: un nuovo approccio alla gestione del rischio e alla sostenibilità d’impresa.

 

La Legge di Bilancio 2024 e i decreti attuativi del 2025 introducono un’importante novità per il sistema produttivo italiano: tutte le imprese dovranno dotarsi di una polizza assicurativa contro eventi catastrofali (terremoti, alluvioni, frane, esondazioni), con scadenze differenziate tra il 2025 e il 2026.

Questa misura non è solo un nuovo obbligo, ma rappresenta un cambio di paradigma nella gestione del rischio. Il legislatore riconosce che fenomeni naturali estremi e cambiamenti climatici possono compromettere la continuità aziendale e, di conseguenza, la stabilità economica del Paese.

In questo contesto assume particolare rilievo l’articolo 2086 del Codice Civile, che impone agli Amministratori di assicurare all’impresa adeguati assetti organizzativi, amministrativi e contabili.
Tali assetti non sono più una semplice formalità, ma il cuore della governance responsabile: strumenti concreti per prevenire crisi, monitorare i rischi e reagire tempestivamente agli eventi che possono compromettere l’equilibrio aziendale.

La gestione del rischio - oggi letta anche in chiave ESG (Environmental, Social, Governance) - diventa quindi parte integrante della sostenibilità e della competitività d’impresa.
Le coperture assicurative, insieme a un solido sistema di controllo interno, contribuiscono a rafforzare la resilienza e la credibilità dell’impresa nei confronti di banche, investitori e stakeholder.

In sintesi, l’obbligo delle polizze catastrofali non è un mero adempimento, ma un passo verso una gestione più consapevole e sostenibile dell’impresa, in linea con le responsabilità che la normativa assegna agli organi amministrativi.